L’esercizio fisico è ai primissimi posti, tra le regole per mantenere in buone condizioni la funzionalità cardiaca. È fondamentale fare una vita meno sedentaria e mantenersi in allenamento camminando a un ritmo sostenuto o attraverso altri esercizi aerobici. È dimostrato che questo tipo di attività fisica, condotta con regolarità, è in grado di:
ridurre i livelli di colesterolo nel sangue
apportare benefici anche alla pressione, contribuendo a tenerla sotto controllo.
Ci sono molte evidenze, ottenute attraverso ampie analisi epidemiologiche, che c’è una proporzione inversa tra attività fisica e rischio di malattie cardiovascolari.
Anche per chi soffre di scompenso cardiaco, il movimento e l’esercizio sono molto importanti. Vanno graduati in funzione delle condizioni generali e del livello d’insufficienza della funzione di pompa cardiaca diagnosticato, ma nella generalità dei casi hanno un comprovato effetto benefico sui sintomi. Di fatto un periodo di riabilitazione sarebbe sempre consigliabile dopo una dimissione ospedaliera a seguito del ricovero per scompenso cardiaco.
Esistono programmi strutturati, da concordare e svolgere con l’assistenza di professionisti qualificati, che consentono di svolgere esercizi fisici particolarmente indicati per i pazienti con scompenso, tali da apportare miglioramenti significativi alla qualità della vita, senza effetti negativi sulle funzioni del cuore e della circolazione sanguigna.
Sono possibili e previsti anche per chi soffre di forme piuttosto serie di scompenso cardiaco.
La continuità nel tempo è elemento comune a tutti i programmi riabilitativi, quali che siano l’intensità e le caratteristiche. Una regola che vale anche per l’attività fisica svolta autonomamente.