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Il paziente (familiare o amico) può essere lasciato solo? Deve sempre esserci una persona al suo fianco?
Tra gli aspetti più importanti, nella gestione di una patologia come lo scompenso cardiaco, c’è il benessere psicologico del paziente, che non deve sentirsi di peso o ‘menomato’. È fondamentale che non sia deresponsabilizzato o passivo in relazione alle cure, e chi si occupa di assisterlo in casa dovrebbe metterlo in condizione di conservare la propria autonomia decisionale.
La necessità di una presenza costante è, naturalmente, collegata alle condizioni del paziente e alla gravità della patologia, dato che in prossimità di una crisi la tempestività nel ricorrere alle cure di emergenza è cruciale. Persone diverse hanno necessità diverse: la regola universale, in questo senso, è quella di offrire aiuto e sostegno senza mai diventare una fonte di condizionamento, preoccupazione o stress.