La pressione è considerata il killer silenzioso per eccellenza, perché insidiosa e sostanzialmente asintomatica. L’ipertensione è una condizione che deve essere assolutamente combattuta perché
è tra quelle che più predispongono allo scompenso cardiaco, e deve esserlo con ancora maggiore regolarità e determinazione quando si è già in presenza di patologie al cuore o alle coronarie.
In termini generali, la soglia di attenzione deve scattare, secondo le linee guida comunemente accettate, in presenza di valori pari o superiori:
a 140 mm Hg, per quanto riguarda la pressione sistolica, cioè la cosiddetta ‘massima’
a 90 mm Hg per la pressione diastolica, la ‘minima’
In pazienti che già soffrono di scompenso cardiaco la pressione arteriosa ‘ottimale’ dovrebbe essere tenuta entro i valori di 125 mm Hg di massima e 80 mm Hg di minima.
La buona notizia è che, oggi, nella maggior parte dei casi la pressione arteriosa si può tenere sotto controllo con relativa facilità, considerata l’ampiezza e la varietà dei trattamenti farmacologici disponibili, la cui efficacia è spesso collaudata da molti anni di esperienza. Consentono di modulare e personalizzare quanto più possibile la terapia in funzione delle caratteristiche e delle esigenze del singolo paziente.
Molto importante è la regolarità nel mantenere controllati (senza esserne ossessionati) i livelli pressori.